Roma, 7 novembre 1943. Sotto il coprifuoco dell’occupazione tedesca, il ventiduenne studente universitario Carlo Lizzani dà vita ad un’azione militante non poco temeraria, insieme a due suoi compagni: Renato Mordenti e Marcello Bollero. Per inneggiare all’anniversario della Rivoluzione d’ottobre, che cadeva propriamente quel giorno, risalendo Via Nazionale, i tre giovani cominciano a fare delle scritte con la vernice rossa sulle mura che incontrano: “Viva il 7 novembre”, “Viva Lenin”, “Viva Stalin” ma anche “Viva Rosa Luxemburg” e “Viva Karl Liebknecht”. Pensando, nel caso dei due ultimi nomi evocati, di scuotere provocatoriamente gli occupanti rammentandogli figure importanti del marxismo tedesco e la Sollevazione Spartachista di Berlino. Fino a che, con i pennelli e con le mani ancora sporche di vernice, non vengono bloccati da una pattuglia nazista con i mitra spianati…
Questo episodio, con una conclusione al cardiopalma, costituisce il nucleo centrale della narrazione di 7 novembre 1943, un cortometraggio documentario – originato da un’idea di Raul Mordenti e diretto da Giulio Latini – girato integralmente un mattino dell’inverno 2005 con l’attiva e sensibile presenza di Carlo Lizzani. L’anziano maestro del cinema italiano, accettando generosamente di ripercorrere passo passo il dettagliato itinerario nel centro di Roma dove la vicenda ebbe a svolgersi, configura con le sue lucide parole e la tensione dei suoi sguardi rivolti a Viola e Renato, i due giovani che l’accompagnano (nipoti di Renato Mordenti), una breve ma intensa lezione di storia. Poiché man mano che il percorso si snoda, incalzato dalle domande dei due giovani, affiorano nella mente di Lizzani ulteriori ricordi sugli eventi e sul clima politico e morale di quel tempo, su scelte decisive da compiere entro l’esperienza della lotta per una liberazione ancora tutta da combattere. E a poco a poco, quasi inavvertitamente, prende ad amplificarsi la sensazione che tra il regista e i due giovani Viola e Renato stia producendosi un limpido passaggio di consegna memoriale, di sobria testimonianza cui conferire adeguata custodia in nome della sua intima preziosità. Per l’incerto domani che verrà…
Sono trascorsi settant’anni dall’episodio in questione e pochi mesi dal volontario congedo dalla vita di Carlo Lizzani. Rendere accessibile, attraverso il canale Youtube di «Testo e Senso», il cortometraggio documentario 7 novembre 1943 ci è sembrato un modo giusto per ricordarlo con profondo affetto.