Le scarpe sul vetro della realtà

Autori

  • Clotilde Barbarulli

Abstract

Attraverso gli oggetti ricerco transazioni e scansioni tra l’io e il mondo, sia per indagare i corpi in relazione con gli oggetti, guardando alle ingiustizie della Storia, sia per parlare di testi dove le resistenze femminili agiscono tra opacità e responsabilità, fra affettività e passione politica. Da qui un viaggio di lettura in film ed in narrazioni di alcune scrittrici (Shirin Ramzanali Fazel, Ginevra Bompiani, Fatou Diome, Simona Vinci, Dubravka Ugrešic, Maria Rosa Cutrufelli, Cristina Ali Farah…) per rintracciare in particolare l’oggetto-scarpa, oggetto di uso e consumo quotidiano e nello stesso tempo attrattore complesso, mettendo in luce sentimenti, culture pubbliche, stereotipi e modelli. Se l’umanità comincia con il nostro incontro con le cose (Serres), quale narrabilità in tali forme di scambio? Nella complessità di una geografia plurale di culture, soggetti e luoghi, gli oggetti-scarpa dicono di dolori e desideri, evocano, in uno sguardo poetico, problematiche del “sociale-storico” (Castoriadis), sollecitando immaginazione, emozioni, riflessioni.

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My paper looks at transactions between the self and the world in order to investigate body-object relations within the inequities of History,  and to speak of texts where feminine resistance is acted out through a tangle of responsibilities, affection and political passion. Hence my reading of films and narratives by women -- such as Shirin Ramzanali Fazel, Ginevra Bompiani, Fatou Diome, Simona Vinci, Dubravka Ugrešic, Maria Rosa Cutrufelli, Cristina Ali Farah -- where I look at shoes as objects of daily use and consumption which are at the same time complex attractors that highlight feelings, public cultures, stereotypes and templates. If humanity begins with our encounter with things, as Michel Serres maintains, what narrative form will take this exchange? In the complex geography of cultures, subjects, and places, the shoe-objects tell of sorrow and desire,  evoke poetically socio-historical problematics, elicit musings, stimulate  the imagination and emotions.

Biografia autore

Clotilde Barbarulli

Impegnata nell’Associazione Il Giardino dei Ciliegi di Firenze per le attività politico-culturali, e collabora alla Libera Università di donne e uomini Ipazia per riflettere sull’abitare la città e il territorio, oltre a lavorare nella Società italiana delle letterate. Si dedica alle autrici dell’Ottocento e Novecento ed alle scritture migranti. Collabora a Le Monde diplomatique/il manifesto e a LetterateMagazine (www.societadelleletterate.it).  Con Liana Borghi ha organizzato dal 2001 al 2008 il Laboratorio di genere e intercultura “Raccontar(si)”, settimana estiva residenziale a Villa Fiorelli (Prato), fino alla Scuola estiva a Duino “Archivi dei sentimenti e culture pubbliche” nel 2011-2012, ora a Livorno.  Fra le ultime pubblicazioni, ha curato con L. Borghi, Forme della diversità. Genere, precarietà e intercultura”, Cuec 2006; Il sorriso dello stregatto. Figurazioni di genere e intercultura, ETS 2010. Con Monica Farnetti  Corrispondersi, fasc. 49 di “Nuova Prosa”, 2008. È del 2010 il suo Scrittrici migranti: il caos, la lingua, una stella, ETS.

Fra i saggi in volumi collettane: “Si prega di non discutere di Casa di bambola”, in: Canonizzazioni, a cura di M. Farnetti, Adriatica 2002; “Storia, corpi e mondo in testi migranti” negli Atti del CIRSDe/Torino, vol. 3 “World Wide Women. Globalizzazione, generi, linguaggi”  (www.cirsde.unito.it) 2011, “il corpo in scritture migranti”, Testo&Senso, 13 (2012)

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Pubblicato

29 nov 2013

Come citare

Barbarulli, C. «Le scarpe sul vetro della realtà». Testo e Senso, n. 14, novembre 2013, https://www-2022.testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/266.

Fascicolo

Sezione

Studi di genere