Appunti sul rapporto tra libri intellettuali e lettori nel Seicento italiano

Autori

  • Alberto Raffaelli

Abstract

Nel Seicento, la connotazione assunta dall’oggetto-libro costituisce un mutamento decisivo per la formazione di una sensibilità moderna. In questa sede, partendo dalla prosa d’invenzione, si raduneranno alcune osservazioni che si sperano utili per articolare percorsi di ricerca sulla relazione tra evoluzione dei generi letterari e veicolazione di codici simbolici da una parte e condizionamenti socio-editoriali dall’altra, in un’epoca che per prima autorizza a ipotizzare una dialettica siffatta: è infatti nel XVII secolo che cominciano a delinearsi con una certa stabilità fenomeni e funzioni legati a una produzione libraria ormai sempre più emancipata dalla dimensione della bottega. Essi sono legati a una diffusione del libro in termini mercantili e per così dire protoindustriali gravida di in- novazioni, pur se non priva di linee di continuità con il passato: i gruppi intellettuali del secolo, ragionando in termini ormai anche commerciali e comunitari, calibrano le loro strategie non più sul- l’estetica «del teatro del Mondo», ma su quella «del mercato del Mondo».

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Pubblicato

14 nov 2010

Come citare

Raffaelli, A. «Appunti sul rapporto tra libri intellettuali e lettori nel Seicento italiano». Testo e Senso, n. 11, novembre 2010, https://www-2022.testoesenso.it/index.php/testoesenso/article/view/36.

Fascicolo

Sezione

Dossier