Distant reading in literary studies: a methodology in quest of theory
Parole chiave:
Distant reading, Computational Literary Studies, Cognitive Narratology, Cultural evolution, Methodology of Literary studiesAbstract
Da quando Franco Moretti ha coniato il fortunato termine "distant reading", i metodi di analisi testuale quantitativa/computazionale hanno avuto un'ampia diffusione negli studi letterari. La diffusione degli approcci di distant reading ha sollevato un vivace dibattito e ha destato varie critiche, sia da parte degli "studiosi di letteratura tradizionali" che da parte dei "fautori autocritici". Una ragione alla base di queste posizioni critiche è il fatto che essi mancano di razionali solidi e coerenti dal punto di vista della teoria: il distant reading è la prima metodologia negli studi letterari che non incorpora una teoria della letteratura. Di conseguenza, gli studi in questo ambito derivano i loro framework di riferimento da teorie letterarie che si basano sulla nozione che i testi letterari possono essere spiegati solo attraverso l'interpretazione. Su quali basi, allora, possiamo costruire una teoria della letteratura adatta ai metodi di lettura a distanza? In questo articolo propongo di rivolgersi verso le teorie cognitive e bio-evoluzionistici della letteratura e gli studi sull'evoluzione culturale. Questi approcci teorici richiedono un cambiamento nel livello di descrizione del dominio letterario e giustificano il passaggio dall'"interpretazione" alla "spiegazione" come vero obiettivo dell'indagine scientifica.
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