“Cucina di genere”: la figura femminile nei ricettari tra Ottocento e Novecento
Parole chiave:
Ricettari femminili, Lingua e genere, cuoco/cuocaAbstract
Il contributo prende in considerazione la produzione di ricettari femminili e manuali di economia domestica pubblicati in Italia tra fine Ottocento e prima metà del Novecento. Si tratta di una produzione cospicua e dalla considerevole fortuna editoriale, finalizzata ad impartire alle giovani donne della nascente borghesia italiana non solo gli elementi dell’arte culinaria, ma anche precetti di dietetica, di igiene, di decoro e di economia domestica, con particolare attenzione al risparmio. Si volevano fornire insomma tutte le conoscenze utili a una perfetta padrona di casa, secondo le norme di “buona educazione” che la società coeva aveva fissato e andava imponendo. La dimensione borghese della cucina (economica, pulita e domestica) metteva al centro le donne, valorizzate nel loro ruolo di spose e madri. Ed è proprio su questo terreno che la giovane editoria di massa testa la propria capacità di creare modelli di comportamento, proponendo un modello di identità femminile (e di lessico ad esso collegato) che la relega entro i recinti e i ruoli tradizionali di moglie e madre, amministratrice delle cure domestiche.
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