Medici e gendarmi. La lingua dei galatei professionali nell’Italia unita
DOI:
https://doi.org/10.58015/2036-2293/630Abstract
A Unità compiuta, forte divenne il bisogno di rendere i cittadini italiani conformi al recente sistema di valori fondato su un inedito senso della Patria e su una rinnovata etica del lavoro; tale ambizioso obiettivo fu perseguito per mezzo di una letteratura per il popolo che mise un intero genere, quello del galateo, al servizio dei destini del Paese.
In questo scenario si collocano le opere di Giuseppe Posta e Gian Carlo Grossardi, che pur muovendo da presupposti diversi e nonostante i tre lustri di distanza, si mostrano tra loro sostanzialmente omogenei nell’impiego di strategie comunicative congiunte ai vari livelli di analisi della lingua, il cui andamento sussultorio è cifra dell’intera varietà postunitaria.
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