L'esilio e la vendetta: il salmo 137 nelle versioni di Guido Ceronetti e Davide Brullo
DOI:
https://doi.org/10.58015/2036-2293/670Parole chiave:
Traduzioni bibliche, , Guido Ceronetti, Davide BrulloAbstract
«E se la letteratura occidentale moderna fosse già implicita, prevista […] nei Salmi? Un solo esempio per tutti: il salmo 137». Brullo (1978) traduce i Salmi percependovi l’ossessiva richiesta di Israele di essere ascoltato da Dio, dopo la distruzione del tempio da parte dei babilonesi e la deportazione. Ceronetti (1927-2018) dal canto suo scrive: «La morale, nei Salmi, è perfettamente guerriera». Il presente studio intende indagare le forme in cui la guerra trova espressione nel salmo 137, tramite le traduzioni poetiche di Ceronetti e Brullo, che del popolo ebraico sottolineano l’uno la furia vendicatrice e l’altro la disperazione dell’essere vittime. Una dicotomia che mostra quanto il conflitto caratterizzi il linguaggio della Bibbia e quel linguaggio poetico che dalla Bibbia deriva.
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