Brivido freddo. Panksepp, la musica e dintorni

Autori

  • Stefano Calabrese Università di Modena e Reggio Emilia

DOI:

https://doi.org/10.58015/2036-2293/814

Parole chiave:

Musica, effetto Mozart, freezing abbandonico

Abstract

La musica ha occupato più di altre forme estetiche l’attenzione dei neuro-cognitivisti perché tutti i suoi utenti sperimentano gli effetti che essa produce sul corpo: mutamenti di umore, miglioramenti nei processi di memorizzazione e performance attentive più risolutive. Inoltre, la musicoterapia è stata sperimentata con effetti migliorativi persino in alcuni casi di epilessia e Parkinson. Il contributo parte dagli studi di Jaak Panksepp sulla funzione ancestrale e adattiva della musica nel mettere in contatto le madri e la loro prole in gran parte dei mammiferi, oltre che dell’uomo, nel rappresentare un linguaggio che apparenta mente e corpo, e infine nel costituire uno strumento pro-sociale, ciò che spiega le grandi assisi collettive degli attuali concerti rock.

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Pubblicato

09 dic 2025

Come citare

Calabrese, S. «Brivido freddo. Panksepp, la musica e dintorni». Testo e Senso, vol. 1, n. 29, dicembre 2025, pagg. 147-62, doi:10.58015/2036-2293/814.

Fascicolo

Sezione

Medicina narrativa e Neuronarratologia