«Sie werden doch Florenz nicht bombardieren». Max Krell testimone di guerra
DOI:
https://doi.org/10.58015/2036-2293/657Parole chiave:
Max Krell, Firenze, testimone di guerraAbstract
Il contributo è incentrato sulle memorie di Max Krell (1887-1962), esule in Italia dal 1938 a Firenze, testimone dell’emigrazione degli intellettuali in Italia e della Seconda Guerra Mondiale. In Das alles gab es einmal, opera dal forte carattere intertestuale e dalla grande rilevanza storica, l’autore presenta le cronache di un’epoca, che abbraccia tutta la prima metà del Novecento. Proprio a partire dall’esperienza diretta della guerra e in virtù del carattere realistico della narrazione, viene evidenziato il legame di Krell con alcuni autori del Novecento, quali Remarque e Hemingway. Alcuni passi delle memorie di Krell vengono esaminati in prospettiva diacronica, dalla Prima alla Seconda Guerra mondiale, seguendo il filo conduttore della testimonianza di momenti di brutalità e di solidarietà umana.
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